FABRI FIBRA è tornato a trovarci al TTS

E’ tornato a trovarci al TTS Fabri Fibra. Ci siamo incontrati per la prima volta nel 2007, anno di uscita di ” Bugiardo”, il suo  quarto album in studio. Non ci conoscevamo, entrò nel mio negozio e mi chiese di tatuarlo; il logo di Bugiardo fu il primo di una lunga serie e la nascita di un amicizia. In quel periodo il quotidiano La Repubblica affidò a lui l’ editoriale di un numero di XL, una rivista di musica e costume allora in vendita una volta a settimana con Repubblica. Fabri decise di farmi un intervista, incuriosito dalla mia storia di tatuatore, tra i primi ad aprire un negozio su strada in Italia. A parte il titolo ne usci’ un bel articolo del quale ancora lo ringrazio. Qui sotto l’ articolo ed alcuni momenti passati insieme l’ altro giorno.

HORITOSHI I- Libro e documentario

Documentario in lingua inglese del grande maestro del tatuaggio tradizionale giapponese (Irezumi) Horitoshi I. Breve ma molto interessante tocca gli aspetti fondamentali dell’ horimono, dall’ iconografia all’ aspetto estetico. Una parte che ho molto apprezzato è la spiegazione del modo di selezionare e scegliere gli apprendisti a cui trasmettere la propria arte. Tante infatti sono le persone che vorrebbero intraprendere questa strada ed apprendere da lui i segreti del tatuaggio ma dopo un lungo percorso a cui è necessario sottoporsi, rimangono solo i più meritevoli e dotati. Tra questi l’ amico Roberto Borsi, Horibudo I, allievo di Horitoshi I e con lui autore del libro in italiano/ inglese ” Horitoshi I, storia dell’ irezumi”, che consiglio per approfondire il tema.

Un immagine del libro

Il documentario

 

Film consigliato! “TATTOO NATION”,la storia del tatuaggio Californiano

Eric Schwartz segue l’estetica del tatuaggio “black&grey” dalla prigione al mainstream.

Tracciando l’albero genealogico di un tipo di arte del tatuaggio alle sue radici nelle carceri e in altri luoghi di malaffare, la Tattoo Nation di Eric Schwartz si rivela una storia più seria del previsto, trascorrendo molto tempo in una leggera sociologia prima di mettere il suo corpo incredibilmente intricato arte sullo schermo. Il faccia a faccia con i nonni del tatuaggio “nero e grigio” rende il doc interessante anche per i non fanatici, comunque frequentatori di convention e lettori di riviste del settore.

I praticanti più anziani intervistati qui hanno avuto il loro inizio quando l’inchiostro permanente su una persona era ancora illegale. Loro (e il narratore Corey Miller , di LA Ink , che è molto meno impegnato in questo ruolo che come intervistato) descrivono quanto fosse difficile trovare un professionista allora, e raccontano di punti caldi come Pike a Long Beach, in California, dove un afflusso di marinai potrebbe tenere un negozio di tatuaggi aperto 24 ore su 24 per giorni.

Se l’attrezzatura utilizzata era rudimentale, era molto più vecchia rispetto a quella dei carri armati.Schwartz offre un retroscena sufficiente sulla cultura  Pachuco per spiegare perché i prigionieri latinoamericani erano particolarmente disposti a sopportare la dolorosa procedura a mano libera usata nelle carceri e ci introduce a Freddy Negrete , la cui prima macchina illecita fu da lui creata usando un motorino di un registratore audio e corde per chitarra .

Mentre gli interpreti del tatuaggio anglosassone come Ed Hardy e “Goodtime” Charlie Cartwright già lavoravano in negozi sulla buona strada di diventare leggendari, Negrete e altri stavano sviluppando un’estetica “fine line” (usando un solo ago per necessità, mentre le macchine commerciali usate tra tre e sette aghi contemporaneamente) che i professionisti finirono per imitare.

Schwartz mostra come i due campi si siano fusi, cercando sempre di migliorare il livello di dettaglio nei nuovi progetti e offre molti buoni esempi dell’evoluzione dello stile monocromatico. Sebbene Tattooland di East LA occupi il posto più importante in questa narrativa, il film allarga l’ obbiettivo anche su altri soggetti – Mark Mahoney , artista delle star; David Oropeza , un collezionista il cui torso coperto di inchiostro mostra come piccole immagini possono essere messe insieme per un impatto drammatico; e Danny Trejo (sorprendentemente, l’unico attore qui), che si vede portare sua figlia per il suo ultimo tatuaggio.

Società di produzione: Visions Verite

Regista: Eric Schwartz

Sceneggiatori: John Corry, Marco Jakubowicz

Produttori: John Corry

Produttore esecutivo: Eric Schwartz

Musica: Ramon Balcazar, Sick Jacken

 

THE TATTOO SHOP @ BOLOGNA TATTOO EXPO 2016

VENERDÌ SABATO E DOMENICA (8-9-10 aprile)

Daniele Carlotti e Mino Luchena saranno presenti alla Bologna Tattoo Expo

Se volete gia prenotarvi un tattoo scrivete a info@thetattooshop.it

oppure chiamate al 02 396 228 03

(durante i giorni della convention lo studio resterà chiuso, ma da martedì 12 aprile riapriremo con i soliti orari : martedì-sabato 11:00-13:00—14:00-19:00)

AGAINST MODERN TATTOOING!!!

bolognadaniweb

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